Come tradizione vuole, con l'arrivo della primavera arrivano anche le bollette del Cosorzio di Bonifica della Romagna per l'indispensabile servizio di governo delle acque.
Non so se il servizio venga svolto con la diligenza necessaria o se il consorzio sia bene amministrato ma sono sicuro che senza di esso saremmo in grossi guai. Un territorio che è praticamente al livello del mare, con alcune zone al di sotto, non può sopravvivere senza una costante cura e vigilanza delle acque.
E sempre secondo tradizione, ogni anno il consorzio, anche per ricordare ai Ravennati della sua esistenza, organizza una mostra di documenti storici ,"Lavori d'Acque", su quello che è e che è stato il conflittuale rapporto del nostro territorio con queste acque. Una mostra che vale sicuramente una visita.
Probabilmente peccherò di presunzione e provincialismo, ma credo che non esista un'altra zona al mondo come la nostra che abbia subito modificazioni così abbondanti e profonde a causa della mutevolezza delle sue coste e dei suoi corsi d'acqua. Cartine di solo un secolo fa sono difficilmente sovrapponibili a quelle attuali, e così pure quelle del secolo scorso con quelle di cento anni prima e così via. Un mutazione continua di cui bisogna essere coscienti per capire che quello che abbiamo oggi non l'abbiamo avuto dal cielo ma dal duro lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto. Ed anche per questo che non dobbiamo e non possiamo sprecarlo.
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