giovedì 7 luglio 2022

Bill Gates e il riscaldamento globale

 

Questa è la mia recensione personale del libro Bill Gates che ho avuto l'occasione di leggere ultimamente
Il fatto che una delle persone più ricche del mondo si sia dedicata a scrivere un libro su un argomento così scottante e impopolare, invece di scrivere la solita guida autocelebrativa su come arrivare al successo, è già qualcosa di meritorio. Ancora più meritorio, per un americano, è che non faccia concessioni ai negazionisti del GW (Global Warming): per Gates il problema del GW esiste ed è drammaticamente devastante.
Il testo ha uno stile divulgativo e può essere letto, se non proprio da tutte le casalinghe di Voghera, da chiunque abbia con un minimo di curiosità sull'argomento e pensi di non saperne abbastanza. Diciamo che è un classico libro da regalo per le feste.
Da bravo tecnico, Bill Gates tende a quantificare tutti i parametri del problema, quindi parte dicendoci che ci sono 51 miliardi di tonnellate di Co2 prodotte ogni anno dalle attività umane che devono essere portate a 0 entro il 2050. Poi analizza punto per punto come vengono prodotte queste tonnellate e propone via via soluzioni per ogni processo, ad esempio quanta Co2 viene prodotta dall'industria del cemento o dell'acciaio, dall'agricoltura o i trasporti e come si potrebbe intervenire.  Analizza anche i meccanismi economici coinvolti in questa rivoluzione introducendo il concetto di Green Premium inteso come differenziale di costo fra un prodotto tradizionale ed uno sostenibile  a zero emissioni e tutto viene rigorosamente misurato in dollari.
Sulle soluzioni proposte non ci sono grandi sorprese; la tecnologia attuale e futura sono la chiave di tutte le soluzioni e comunque ammette che, anche ipotizzando di sviluppare tecnologie avanzatissime ad esempio per la cattura industriale della Co2 dall'aria (che per me è una follia assoluta), e adottare politiche verdi a tutti i livelli (qui l'energia nucleare è considerata "verde"...), potremmo anche non farcela...
La possibilità di ridurre volontariamente i consumi è per lui, non solo un'ipotesi remota, ma neppure auspicabile. Il lettore ideale di Gates è l'americano medio e tutto il libro rispecchia la visione americana del mondo. 
Però, al di la di questo e altri "difetti", i dati ci sono e i limiti di quello che si può realmente fare sono illustrati bene, ed anche solo per questo ne consiglio la lettura.
Resta per me un libro troppo ottimista e dollaro centrico ma d'altronde non ci si poteva aspettare che un uomo americano di successo ottimista per definizione si trasformasse improvvisamente in una Cassandra che ci profetizza catastrofi e disgrazie. 

PS. Il libro fatevelo prestare o prendetelo in biblioteca; non mi sembra un testo fondamentale da tenere nella propria libreria e poi a Bill Gates abbiamo gia dato...