martedì 23 febbraio 2010

L'ultima palude

Sulla destra di Via Don Carlo Sala, nei campi, in direzione del mare, c'è una piccola depressione del terreno.  Non è facile notarla, sopratutto se non la si cerca, ma quando piove vi si forma subito una gran pozzanghera e allora la si vede bene. Ai bordi dell'area coltivata, vicino alla strada e lungo il fosso, crescono tuttora le canne da palude, quelle usate anticamente per fare i tetti dei tradizionali capanni rurali. 
Trent'anni fa o giù di lì, vi era in quel punto una piccola palude, di un'ettaro o meno, con un laghetto nel centro dove una volta, da bambino, sono andato a pescare i "panciotti".
Da quel che conosco, è questa l'ultima palude di cui è rimasta traccia e memoria dentro cintura urbana di Ravenna.
Questo post serve solo a ricordarci che Ravenna, e gran parte del suo territorio, è stata strappata con la fatica ed il sacrificio di generazioni alle paludi e alle frequenti innondazioni.
Credo che destinare oggi questi fertili terreni all'inutile urbanizzazione vorrebbe sicuramente dire sperperare un'eredità materiale e culturale preziosa.

mercoledì 10 febbraio 2010

Calatrava è vecchio di secoli


Il nostro sindaco è andato dal famoso architetto catalano Calatrava. Vorrebbe incaricarlo di riprogettare mezza città, Darsena e stazione in particolare.  Per dirla con le sue parole, è andato da lui per "...realizzare quei segni architettonici che il ‘900 non ha lasciato, e vogliamo che i nuovi edifici e le nuove opere siano a livello della storia millenaria di questa città".
Devo dire che son rimasto stupito: mi è sembrato proprio un proclama d'altri tempi, di quando i governi spremevano il popolo per la gloria e la vanità dei governanti. Cose da fine 800, da ventennio o giù di lì. E giustamente si è rivolto a Calatrava che pensa e progetta perseguendo l'estetica (rispettabile) e privilegiando la "grandeur" ( vedi la Lectio Magistris di Calatrava al Comune di Salerno). Ma di progettisti fantasiosi come lui se ne trovano a bizzeffe, anche fra i disegnatori di videogame o su Topolino.
Però ogni tanto i nostri amministratori sono presi dalla fregola di avere una "grande firma" e questa volta è toccato a Calatrava. Qualcuno ricorda la vicenda del palazzetto dello sport progettato da Renzo Piano?
 Non credo che la nostra città abbia bisogno di Calatrava. Ce la possiamo cavare anche da soli, sopratutto se vogliamo proprio farci del male.

Comunque le idee sul tappeto sembrano siano 2:  interrare la stazione o farci un tunnel stradale sotto per collegare il centro alla Darsena. Ravenna è quasi al disotto del livello del mare...un grande tunnel senza idrovore accese h24 sarebbe immediatamente allagato!