martedì 1 ottobre 2024

Perchè non possiamo non collassare.

 

Ecco una lettura non leggera ma comunque fruibile sulle nostre origini e sul nostro destino.
Il libro La caduta del leviatano - Collasso del capitalismo e destino dell'umanità (link all'ottima presentazione curata dagli autori) è decisamente un testo molto ambizioso, ma mantiene le promesse.
Gli autori, Jacopo Simonetta e Igor Giussani, quest'ultimo nostro concittadino ravennate, si propongono di illustrare come l'umanità si è appropriata del pianeta e delle drammatiche conseguenze a cui stiamo andando incontro . Lo fanno con un buon rigore scientifico e senza tare ideologiche nonostante la presenza della parola "capitalismo" nel sottotitolo che potrebbe essere divisiva per chi non va oltre al titolo.
La metafora letteraria adottata è molto potente ed efficace: l'umanità e il suo ambiente sono il metaorganismo identificato come "il Leviatano". Se Hobbes nel XVII secolo indicava nel Leviatano con lo stato moderno i nostri autori ampliano di molto queta visione: il Leviatano è la specie umana unitamente a ciò che dell'ambiente usa e modifica. Un organismo che nasce, cresce, si ammala e guarisce, invecchia e probabilmente morirà.
E' un lavoro necessariamente multidisciplinare e non fa sconti alla complessità del problema. I riferimenti sono sia letterari che filosofico-scientifici con una particolare attenzione all'economia ed alle dimensioni fisiche dei sistemi. Dai classici greci ai  pensatori moderni, dagli artisti agli scienziati ci guidano in una visione totalizzante del mondo. ma anche grafici e tabelle aiutano il lettore nella comprensione del testo che, come gia detto, non è facilissima ma con un piccolo sforzo puo essere affrontato da chiunque abbia un minimo di curiosità sul mondo in cui vive.
Nel capitolo ove si elencano i motivi di insostenibilità del mondo attuale, oltre a quelli classici come sovrapopolazione e finitezza delle risorse, viene indicata anche la complessità crescente del mondo; è questo un pericolo che purtroppo pochi autori citano ed anche l'uomo della strada non percepisce questo come un pericolo da mitigare.
Non è un libro ottimista perchè se si affrontano certi argomenti non si può certo essere ottimisti, ma cionondimeno le cose vanno conosciute per quelle che sono. Mettere la testa sotto la sabbia non ha mai portato soluzioni ed alla lunga neppure consolazioni.
Inutile dire che tutti dovrebbero leggere questo libro e farne tesoro.