Una rondine non fa primavera, è vero, ma è sempre bello vederne una.
Una domenica pomeriggio di questo Marzo grigio e piovigginoso passeggiamo sulla spiaggia di Lido di Dante vicino alla foce del Fiume Uniti proprio davanti alle piattaforme Eni Angela e Angelina che con l'estrazione del metano stanno probabilmente accelerando la subsidenza della terrafermaa e forse anche innescando nuovi terremoti. Il mare d'inverno ha un suo fascino discreto con le spiagge semideserte, perchè pochi sono gli altri passeggiatori. Qualcuno porta i bimbi, alcuni il cane, ma sono sempre in pochi.
Qui, sulle prime dune fra i tronchi e legni portati dal mare incontriamo tre ragazze, poco più che adolescenti, che armate di guanti e sacchetti raccolgono e portano via le plastiche, i vetri e tutti gli altri rifiuti umani sparsi sulla sabbia.
Qui, sulle prime dune fra i tronchi e legni portati dal mare incontriamo tre ragazze, poco più che adolescenti, che armate di guanti e sacchetti raccolgono e portano via le plastiche, i vetri e tutti gli altri rifiuti umani sparsi sulla sabbia.
Ciao, chi siete? State facendo un bellissimo lavoro. Fate parte di una qualche associazione?
No, siamo solo amiche e abbiamo deciso di passare una domenica diversa ripulendo la spiaggia.
Parlando un po' capiamo che nulla sanno delle (meritorie) iniziative di Legambiente Ravenna che organizza periodicamente la pulizia di pinete e arenili nella zona coinvolgendo decine di volontari con grande risonanza mediatica su stampa e social.
Loro, le tre ragazze sorridenti, invece hanno semplicemente deciso che per quella domenica pomeriggio non avrebbero affollato i centri commerciali con le loro coetanee a stordirsi sugli smartphone.
Hanno deciso di ripulire un pezzo della spiaggia di tutti.
E' un piccolo fatto, forse insignificante sul risultato pratico, ma per un'attimo ho sognato queste ragazze fossero davvero la prima rondine di una primavera umana in cui nessuno ormai spera più.