giovedì 24 aprile 2014

Il mondo prima delle tiptop

Un'effetto collaterale del progresso tecnologico è che le tecnologie cadono velocemente nel dimenticatoio non appena vengono superate dalle nuove. Ad esempio in pochi anni sono sparite le macchine da scrivere, le valvole termoioniche, le musicassette, il VHS etc, etc.
Inevitabilmente perdiamo anche le generazioni di esperti di quelle tecnologie e tutto quello che ci rimane è solo la documentazione spesso cartacea. E spesso si perde anche la memoria che certe  tecniche e  tecnologie siano mai esistite e state utili.
Oggi mentre riparavo alcune camere d'aria di bicicletta con il classico  kit di riparazione mi sono accorto che c'erano più forature delle toppe disponibili. Troppo tardi per andare in un negozio di biciclette a comperare altre toppe e preso dal panico di lasciare il lavoro a metà mi son ricordato che in fondo le forature si riparavano anche quando le tiptop non erano ancora in commercio: si costruivano ritagliando un pezzo di vecchia camera d'aria e si applicavano tali e quali alle moderne tiptop.
L'ho fatto e ha funzionato. Le camere d'aria tengono benissimo. 
Sono stato fortunato ad essere abbastanza vecchio per ricordare com'era il mondo prima delle tiptop ma l'aspetto drammatico è che probabilmente un'adolescente nato nel mondo tiptop sia convinto che una foratura sia riparabile solo con le pezze comperate in negozio. A dire il vero alcune persone non contemplano neppure la possibilità di riparare forature e sostituiscono la camera d'aria forata con una nuova, ma questo è un'altro discorso.
L'arte di riparare e di arrangiarsi era molto piu sviluppata quando avevamo meno risorse e in passato sono stati raggiunti livelli impensabili.  Ho anche trovato in rete una procedura per riparare, senza pezze, una camera d'aria  con una bucatura esagerata, o anche una camera d'atia esplosa.
Buone riparazioni.

domenica 20 aprile 2014

Il fuoco è il male.

Quando hai davanti due sentieri scegli sempre il più arduo” (Himalaya, l'infanzia di un capo 1999)

Avete mai pensato come sarebbe il nostro mondo senza il fuoco? 
Impensabile!
E' almeno un milione e mezzo di anni che usiamo il fuoco e probabilmente vivere senza significherebbe porre fine alla civiltà così come l'abbiamo costruita.
Anche se nella nostra vita moderna il contatto  diretto con il fuoco è quasi scomparso e rimane giusto nei fornelli domestici a gas dove non è stato sostituito dai microonde o dalle piastre elettriche o a induzione e ... nelle sigarette dei fumatori.
Però il fuoco continua a bruciare nelle caldaie dei riscaldamenti, nei motori delle auto, nelle centrali termoelettriche, nelle industrie chimiche e in altre migliaia di applicazioni piu o meno vitali.
Tecnicamente il fuoco, cioè l'effetto della combustione, ci permette di trasformare l'energia chimica contenuta nei combustibili a base di carbonio e nell'ossigeno dell'aria in energia termica in modo molto veloce ottenendo ceneri (non sempre) e CO2. Usare il fuoco per scaldare, cucinare, trasformare la materia è relativamente facile ma  il fuoco porta anche una serie di problemi che solo recentemente cominciano ad essere riconosciuti perché la loro portata ha assunto una dimensione globale.
Principalmente sono:
- combustibili in via di esaurimento (petrolio, gas, biomasse etc.) e conseguenti guerre e tensioni
- aumento della CO2 in atmosfera con conseguenti cambiamenti climatici, global warming ed innalzamento dei mari
- aumento dell'inquinamento ambientale ( ossidi di zolfo, di azoto, IPA, diossine etc.) con impatti diretti sulla nostra salute.
Ma quello che mi fa dire provocatoriamente "il fuoco è il male" ha a che fare con qualcosa di piu intimo nel nostro rapporto con le risorse del mondo. Ad esempio, bruciare della legna per scaldarsi è stato facile, troppo facile tantochè l'unico problema era solo quello di avere legna a sufficienza. La cenere poi si "buttava via" e i fumi su per il camino! Ma bruciare legna con fiamme a 400° per scaldare corpi umani a 36° comporta uno spreco di energia enorme! Solo una piccola frazione dell'energia chimica contenuta nel legno è andata a scaldare l'umano seduto di fronte al caminetto, il resto è andata persa.
In poche parole il fuoco è inefficiente perché si tratta di una reazione chimica molto violenta e difficilmente controllabile. Poi qualcuno vi racconterà che oggi siamo tanto tecnologicamente avanzati che possiamo controllare anche il fuoco negli inceneritori di rifiuti, ma sempre di fuoco si tratta. Reazioni violente che attirano la nostra sete di soluzioni finali a qualunque problema.
Poi l'avere goduto di abbondanza di combustibile non ci ha mai stimolato abbastanza a cercar alternative. Alternative che in parte ci sono già  ed in parte vanno ancora cercate ma percorrere questa strada è piu difficile e laborioso, come sempre.
Per molti è più facile bruciare.

sabato 5 aprile 2014

Obsolescenza malprogrammata

Il Black & Decker di mio padre se ne è andato dopo 43 anni di glorioso servizio. Ha rantolato, tossito, emesso fumo ed è spirato nel tentativo di forare del tenero truciolato. L'indotto dei contatti su cui strisciano le spazzole si è bruciato  e non è piu riparabile.

Allora sono andato  in un grande magazzino per vedere di comprare il suo successore.Il ventaglio deli modelli disponibili è esageratamente ampio. Parlando dei soli trapani elettrici a filo ne ho visti almeno 25 e per non parlare di tutti i nuovi modelli a batteria.
I prezzi a partire da 17(!) euro. Ed anche il modello di primo prezzo che su ebay si trova a 12,99 euro (ho imparato anche che il "primo prezzo" è l'espressione moderna in luogo di "quello che costa meno") ha tutte le caratteristiche standard e cioè mandrino da 13mm, valigetta, funzione percussione reversibilità della rotazione e controllo elettronico della velocità, tutte cose queste che il vecchio Blak&Decker non aveva: lui si limitava a girare in senso orario alla massima velocità.
Però lo ha fatto per 43 anni.
Non voglio dire che il suo successore (che ancora devo scegliere) non ci arriverà mai, ma che forse la famosa e malefica obsolescenza programmta dipende anche dalle nostre scelte e non solo dalla conclamata perfidia delle multinazionali. Come posso pensare che un trapano che costa 17 euro, meno del costo di 4 Kg di pane, possa durami 40 anni?