Il 3 Luglio scorso le autorità (comune, regione e autorità portuale) hanno presentato alla cittadinanza in un incontro pubblico i loro programmi di sistemazione della Pialassa dei Piomboni. Questa vastissima area naturalistica di acque salmastre ed isolotti, preziosa per l'ambiente e per la nostra memoria, verrà divisa fisicamente in due parti: Da una parte il porto e dall'altra una sorta di parco acquatico artificiale con flussi d'acqua artificialmente regolati da chiuse e canali.
Un'argine di terra di 2,5 Km, ovvero di fanghi di escavazione dei fondali portuali, separerà le 2 zone.
Di fatto una condanna a morte della pialassa così come la conosciamo da secoli.
Chi vuole dargli un'ultima occhiata si sbrighi perchè i lavori procedono veloci, e se non fa in tempo si dovrà accontentare dei video del gruppo Ravenna Viva che denuncia questo degrado da anni.
Tutto questo lavoro viene fatto passare per "riqualificazione" dell'area, e qualcuno ci crede pure. Il Resto del Carlino intitolava "Il gioiello ritrovato" parlando della Pialassa futura!
Come se all'Autorità Portuale, un'ente che manovra milioni di euro, importi delle specie di uccelli che attualmente nidificano in pialassa o che le acque siano sufficientemente pulite per cefali e anguille..
Ho seguito attentamente tutta la presentazione pubblica e prima ancora che iniziasse un dibatiito mi ero già fatto l'idea che le reali motivazioni di tutto questo lavoro erano:
- ampliamento del porto commerciale, nuove banchine e cantieri.
- sistemazione dei fanghi di escavazione che diversamente non saprebbero dove mettere- spendere soldi pubblici per i lavori (se non ho visto male le slide, la sola progettazione delle opere e studi vari costerebbe 670.000 euro!! )
Poi un intervento di un membro del comitato difesa pialassa ha confermato in pieno le mie senzazioni.
Insomma, olre a danneggiare l'ambiente si beffa la cittadinanza.
Detto in altri termini, ci stanno a piglià per culo.
Insomma, olre a danneggiare l'ambiente si beffa la cittadinanza.
Detto in altri termini, ci stanno a piglià per culo.