Non so se vi siete mai soffermati a pensare come funziona veramente un motore a scoppio, ad esempio quello della vostra auto: si provocano delle'esplosioni per spostare dei pistoni che trasferiscono il loro moto ad un'albero e di qui attraverso una serie di ingranaggi alla ruota che sposta l'auto. Cioè saltando tutti passaggi possiamo dire che spostiamo l'auto con delle esplosioni! Vi sembra sensato fare ciò? Probabilmente no, detta così. Eppoi, dal punto di vista energetico il processo è un colabrodo. Nella migliore delle ipotesi il rendimento di un motore a scoppio raggiunge max il 20% che significa che l'80% dell'energia viene persa e dissipata nell'ambiente perlopiù sotto forma di calore.
Tradotto in soldi, ogni 100 euro di benzina ne utilizziamo veramente solo 20€ mentre 80€ sono letteralmente buttati via.
Avendo sempre vissuto in questo stato di cose, abituati a pensare che il motore a scoppio sia l'unico modo per muovere un'auto (non il miglior modo, ma proprio l'unico!) ci risulta difficile se non impossibile pensare ad altri modi.
In passato erano state tentate soluzioni diverse come le auto a turbina o l'auto elettrica ma, complice la grande disponibilità di petrolio (ed il suo basso prezzo) hanno fatto si che il motore a scoppio, il colabrodo energetico, restasse la soluzione più facile per generare potenza e trasmetterla alle ruote.
La ricerca tecnologica è rimasta incanalata nel solco del motore a scoppio con il risultato che le auto di oggi sono concettualmente le stesse di 50 anni fa, solo un po' più belle comode e sicure, ma sotto al cofano c'è sempre lui, l'inefficente motore a scoppio. Il morto che cammina.
Invece i motori elettrici hanno un rendimento del 90%, non inquinano e sono silenziosi.
E' ora di "pensare differente"!
(nella foto un motocicletta indiana mossa da un "motore da motozappa")