Non so perchè, ma ogni qualvolta che leggo le dichiarazioni del sindaco o di qualche assessore su "Ravenna capitale della cultura 2019" mi vengono in mente la giunta militare Argentina del general Gualtieri e la guerra delle Falkland scoppiata fra l'Argentina e l'Inghilterra nell'82.
"Alla vigilia della guerra l'Argentina era governata da una giunta militare guidata da Leopoldo Galtieri, il quale sperava di controbilanciare la preoccupazione del popolo suscitata dalla crisi economica e dalle violazioni dei diritti umani perpetrati dal regime con la popolarità che sarebbe seguita ad una rapida vittoria conseguita recuperando il controllo sulle Malvine (isole Falkland)."(da Wikipedia)
Per far si che il popolo non prenda coscienza dei reali problemi interni (e magari destituisca il governo), il regime pompa con tutti i mezzi l'opinione pubblica verso un'obiettivo inconsistente ma di grande portata emotiva, e ancor meglio se per questo obiettivo è necessario sconfiggere un nemico esterno. E' vero che quasi tutte le guerre hanno auto questa funzione di dirottare le contraddizioni interne verso un nemico esterno ma il caso argentino è stato particolarmente emblematico.
A Ravenna stiamo vivendo un'escalation di degrado, criminalità, disoccupazione, inquinamento dell'aria, cementificazione del territorio, tumori e qui sembra che la priorità sia quella di avere l'assegnazione di Ravenna 2019 capitale della cultura, magari sconfiggendo la cattivissima Venezia e tutte le altre 14 città italiane candidate.
Ma la cittadinanza di Ravenna non è vittima passiva di questa situazione, è sopratutto complice, non fosse altro per il fatto di essere responsabile dell'elezione questa giunta. E poi, a parte rarissime eccezioni, parlar male di questa candidatura è diventato come bestemmiare in chiesa, come se essere contrari a questa cosa significhi essere contrari alla cultura in generale.
Ma la cittadinanza di Ravenna non è vittima passiva di questa situazione, è sopratutto complice, non fosse altro per il fatto di essere responsabile dell'elezione questa giunta. E poi, a parte rarissime eccezioni, parlar male di questa candidatura è diventato come bestemmiare in chiesa, come se essere contrari a questa cosa significhi essere contrari alla cultura in generale.
Nell' '82 l'Argentina perse sanguinosamente la guerra, si rese conto che aveva problemi interni molto più seri che la necessità di conquistare due tre isolotti semidisabitati e decise di voltar pagina: destituì la giunta militare e si avvio faticosamente verso la democrazia provando a fare i conti con se stessa.
Io non vorrei aspettare il 2019.