Esistono alcune raccolte differenziate di rifiuti che vengono svolte al di fuori dei circuiti istituzionali e che sfuggono un po' alle statistiche ufficiali. Quella dei tappi in PVC delle bottiglie dell'acqua minerale è la più paradossale di tutte fra quelle che io conosca.
La cosa è nata anni fa dalla classica leggenda metropolitana che narrava che con i tappini usati, opportunamente raccolti si sarebbero comperate carrozzine per i disabili.
Molti cittadini la fecero convintamente, mettendo da parte i tappini e consegnandoli a organizzazioni sociali no-profit, le quali, con affanno si videro costrette a tirare le fila e cercare di tradurre in realtà quella che era una fandonia bella e buona. E ci riuscirono brillantemente!
Chi oggi organizza maggiormente la raccolta dei tappini in Italia è il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco di Livorno che investe i proventi dalla vendita dei tappini in PVC in pozzi per l'approvigionamento d'acqua potabile nei paesi del terzo mondo.
Raccontata così la storia, sembrerebbe una bella storia, ricca di slanci di generosità e di nobili di intenti.Però, facendo un po di conti dai dati diffusi, risulta che il valore di mercato del PVC usato contenuto nei tappini, FRANCO TRASPORTO, è pressochè irrisorio: 0,0005 euro a tappino, cioè ci vogliono circa 15 - 20 tappini per fare un centesimo di euro, ed escludendo il trasporto! Nella foto sopra, ci sono un centesimo di Euro!
L'organizzazione di questa raccolta sta in piedi economicamente, e genera "utili" solo perché tutta la manodopera ed i trasporti vengono fatti gratuitamente dai volontari. Ed anche perché NOE e Finanza, evidentemente non sono così severi nella verifica della corretta applicazione di tutte la normativa in materia di gestione di rifiuti nei confronti delle organizzazione no-profit.
Ma ...se donassimo un'euro una tantum a queste organizzazioni, doneremmo in una volta sola l'equivalente di 2000 tappini, che corrisponderebbero a 2000 bottigliette d'acqua minerale, circa 1000 litri, più o meno l'acqua che ci beviamo a testa in 2-3 anni.
E ...se ci bevessimo l'acqua del rubinetto? Il volontariato non potrebbe trovare attività più utili a tutti (sia da noi che nel terzo mondo) che non raccogliere e trasportare tappini?
Analizzare a fondo tutti gli aspetti di questa raccolta può dare un po' il mal di testa come un vero e proprio rompicapo, perché c'è sempre la forte tentazione di voler salvarne le componenti positive (il volontariato, gli aiuti al terzo mondo, il senso di non sprecar risorse), ma alla fine risulta evidente che stiamo analizzando gli effetti di un sistema di produzione e consumo malato, incapace di rispondere ai bisogni reali della gente e che ha creato un meccanismo di espiazione e di compensazione dei nostri delitti verso l'ambiente semplicemente aberrante.