Per contrastare i cambiamenti climatici dovremmo riportare la concentrazione di CO2 in atmosfera a livelli quasi preindustriali. Da un lato andrebbero ridotte le immissioni attraverso la riduzione dell'uso di combustibili fossili, dall'altro bisognerebbe estrarre la CO2 dall'atmosfera e confinarla. Esistono a questo proposito progetti deliranti di impianti per il confinamento della CO2 nel sottosuolo e purtroppo alcuni governanti ed industriali li prendono anche sul serio.
Invece una delle soluzioni più ovvie, che è quella di confinare la CO2 nel legno semplicemente piantando alberi, non viene sufficientemente promossa da nessuna forza politica o economica. E mi domando il perché, ma ho paura della risposta. Forse ci vogliono sognatori e utopisti per idee così banali e radicali.
Nel settore delle costruzioni, dovremmo disincentivare o forse bandire materiali energivori come il cemento o l'acciaio a favore del legno. Di qui, forse, il processo di decrescita virtuosa potrebbe avviarsi e potremmo salvarci dalla catastrofe.
In un Kg di legno sono confinati 920 grammi di CO2 presi dall'atmosfera, mentre per produrre un Kg di cemento si immettono in atmosfera almeno 1,05 Kg di CO2. Come vedete ... con il legno ... doppio guadagno!