domenica 9 settembre 2018

Alcol, alcool, alcohol


Negli anni 80 il ministero dell'agricoltura comprava pagine sui giornali per promuovere il consumo del vino. A promuovere i superalcolici provvedevano già gli stessi produttori con spot in TV e su carta stampata.
Casomai qualcuno ancora non lo sapesse, l'alcol, in qualunque forma assunto,  è per l'uomo ufficialmente un veleno: i suoi effetti negativi sull'organismo non sono affatto compensati dai pochi effetti positivi di piccole dosi. L'ennesimo metastudio su un campione di 28 milioni di persone lo dimostra ampiamente. Quindi, detto in altri termini, al pari del fumo di tabacco,  non esiste dose minima al di sotto della quale non si hanno danni alla salute.
Ma assodato ciò, sembra difficile che si riesca a buttare a mare una tradizione millenaria di produzione e consumo di alcol così profondamente radicati in occidente e oriente, ma in qualche modo bisognerà, aimé,  muoversi in questa direzione.
Ma l'alcol ha anche una grande virtù che non va sottovalutata: al di sopra di una certa gradazione si conserva per decenni a temperatura ambiente senza particolari accorgimenti, e se l'alcol fosse realmente un alimento, questa proprietà lo renderebbe unico fra tutte le fonti alimentari.
Biomasse, rifiuti organici,  eccedenze agricole, potrebbero essere avviate alla fermentazione ed alla distillazione più di quanto non si faccia oggi, con l'ottica di stoccare in forma di alcol tutte le calorie prodotte.
Ma poi bisognerebbe trovare il modo, all'occorrenza, di riconvertire l'alcol in zucchero o altra sostanza edibile.  Non mi risulta che sia mai stato studiato questo processo, ma dato che oggigiorno con l'ingegneria genetica si fanno miracoli, non mi sembrerebbe così difficile mettere a punto microrganismi che possano invertire il processo di fermentazione per portarlo a scala industriale.
Capisco che la cosa sembri andare contro le aspirazioni di genuinità e "naturalità" del cibo, ma dato il trend di crescita della popolazione mondiale dobbiamo pensare già da ora a soluzioni drastiche per combattere la fame che purtroppo è alle porte.


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