domenica 20 aprile 2014

Il fuoco è il male.

Quando hai davanti due sentieri scegli sempre il più arduo” (Himalaya, l'infanzia di un capo 1999)

Avete mai pensato come sarebbe il nostro mondo senza il fuoco? 
Impensabile!
E' almeno un milione e mezzo di anni che usiamo il fuoco e probabilmente vivere senza significherebbe porre fine alla civiltà così come l'abbiamo costruita.
Anche se nella nostra vita moderna il contatto  diretto con il fuoco è quasi scomparso e rimane giusto nei fornelli domestici a gas dove non è stato sostituito dai microonde o dalle piastre elettriche o a induzione e ... nelle sigarette dei fumatori.
Però il fuoco continua a bruciare nelle caldaie dei riscaldamenti, nei motori delle auto, nelle centrali termoelettriche, nelle industrie chimiche e in altre migliaia di applicazioni piu o meno vitali.
Tecnicamente il fuoco, cioè l'effetto della combustione, ci permette di trasformare l'energia chimica contenuta nei combustibili a base di carbonio e nell'ossigeno dell'aria in energia termica in modo molto veloce ottenendo ceneri (non sempre) e CO2. Usare il fuoco per scaldare, cucinare, trasformare la materia è relativamente facile ma  il fuoco porta anche una serie di problemi che solo recentemente cominciano ad essere riconosciuti perché la loro portata ha assunto una dimensione globale.
Principalmente sono:
- combustibili in via di esaurimento (petrolio, gas, biomasse etc.) e conseguenti guerre e tensioni
- aumento della CO2 in atmosfera con conseguenti cambiamenti climatici, global warming ed innalzamento dei mari
- aumento dell'inquinamento ambientale ( ossidi di zolfo, di azoto, IPA, diossine etc.) con impatti diretti sulla nostra salute.
Ma quello che mi fa dire provocatoriamente "il fuoco è il male" ha a che fare con qualcosa di piu intimo nel nostro rapporto con le risorse del mondo. Ad esempio, bruciare della legna per scaldarsi è stato facile, troppo facile tantochè l'unico problema era solo quello di avere legna a sufficienza. La cenere poi si "buttava via" e i fumi su per il camino! Ma bruciare legna con fiamme a 400° per scaldare corpi umani a 36° comporta uno spreco di energia enorme! Solo una piccola frazione dell'energia chimica contenuta nel legno è andata a scaldare l'umano seduto di fronte al caminetto, il resto è andata persa.
In poche parole il fuoco è inefficiente perché si tratta di una reazione chimica molto violenta e difficilmente controllabile. Poi qualcuno vi racconterà che oggi siamo tanto tecnologicamente avanzati che possiamo controllare anche il fuoco negli inceneritori di rifiuti, ma sempre di fuoco si tratta. Reazioni violente che attirano la nostra sete di soluzioni finali a qualunque problema.
Poi l'avere goduto di abbondanza di combustibile non ci ha mai stimolato abbastanza a cercar alternative. Alternative che in parte ci sono già  ed in parte vanno ancora cercate ma percorrere questa strada è piu difficile e laborioso, come sempre.
Per molti è più facile bruciare.

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