lunedì 19 settembre 2011

Consar e Sapir Keynesiani?

Per rilanciare un'economia stagnante, secondo un famoso paradosso derivato dalla dottrina di Keynes, lo stato dovrebbe pagare gruppi di lavoratori per far scavare buche in terra e poi pagarli ancora per farle richiudere.
Forse a Ravenna non saremo Keynesiani ortodossi ma facciamo del nostro meglio.
In via Chiavica Romea c'è un cantiere gigantesco dove le ruspe stanno scavando da giorni un buco enorme. Il cartello del cantiere parla di costruzione di condomini di edilizia pubblica popolare.
Da qui file di camion trasportano la terra scavata fino al porto San Vitale in fondo alla via Classicana dove ci sono vere e proprie colline di terra su cui lavorano in continuazione camion ed escavatori.
Ultimamente fra casse di colmata, sbancamenti, dragaggi, ed escavazioni varie, nel porto San Vitale si stanno accumulando milioni di merti cubi di terra e questo terreno evidentemente andrà poi utilizzato e movimentato di nuovo. Forse anche per realizzare il  paventato e pretestuoso progetto di risanamento della pialassa Piomboni che non è altro che la sua riduzione e soffocamento per far spazio al nuovo porto.
Qui non siamo nel milanese dove da alcune indagini sappiamo che l 'ndrangheta ha messo le mani da tempo sul movimento terra e lo considera il business più importante  in quella regione. Nel caso di Ravenna non riesco ad essere così pessimista ed immaginare un'infiltrazione della malavita in questo settore, però pensare che certi grandi progetti siano approvati e portati avanti anche per far lavorare solo alcune ditte di trasporto e movimento terra, ecco questo sì, riesco a pensarlo abbastanza agevolmente.

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