- Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza". - Isaac Asimov ,1980
Nel suo libro,"I mattoidi italiani" Paolo Albani cataloga i piu stramaplati pensatori della nostra culura. Una parte importante di costoro vengono pescati anche delle centinaia di soggetti affetti da quella particolare forma di delirio paranoico identificata come "delirio scientifico" studiati piu di un secolo fa dal medico e psichiatra Giuseppe Amadei (la collezione degli studi di Amadei è conservata proprio a Ravenna presso la Classense).
Fra questi deliranti si annoverano gli inventori di moto perpetuo, quadratori del cerchio, antirelativisti, terrapiattisti e via di questo passo.
Sono perlopiù quelli che Asimov classificava come "esoeretici della scienza", persone con scarsa o nulla preparazione scientifica che propongono soluzioni o teorie scientificamente insostenibili.
Credo che tutti noi conosciamo persone con idee bizzarre o senza senso, ed in fondo chiunque in qualche misura è ricettacolo di irrazionalità insospettate, piccole o grandi che siano. Ma una cosa è credere che la terra sia piatta, ed un'altra è pretendere di convincere di ciò l'intera umanità ed impegnarsi a farlo o addirittura dedicarvi tutte le proprie energie. Ecco, i mattoidi sono della seconda specie. Spesso sono anche persone intelligenti e brillanti ed interagire con loro puo essere sia piacevole che disturbante. Una volta conobbi un signore che prtendeva di estrarre da una lampadina piu energia di quanto consumasse mettendola in una cavità foderata di pannelli solari e aveva quindi occupato un'intera stanza di casa sua per allestire l'esperimento con metri quadri di pannelli fotovoltaici.
Ho sempre subito il fascino di questi personaggi, anche di quelli in mala fede, cioè i truffatori, eppure non ho mai ne condiviso ne avvallato le loro stramberie ad occhi chiusi per quanto affascinanti. Se fossi psichiatra potrei dire che il mio è un'interesse professionale ma non lo sono. Forse è solo la tentazione di tornare bambini e di credere alle favole, credere e vedere quei fantastici mondi che i mattoidi nella loro pazzia ci indicano.
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