La vita a volte ci porta in luoghi e situazioni che mai avremmo immaginato di frequentare. E non necessariamente questi occasioni sono generate dalla disgrazia come dice Shakespeare.
Ultimamente ho partecipato come commensale e giudice ad una gara di cucina vegan organizzata da Essere Animali presso il centro sociale Spartaco.
Una settantina di giovani a tavola per gustare e giudicare una cena di 11 portate confezionata secondo i dettami del veganesimo, quindi senza ingredienti di origine animale (no carne, no latte, no uova etc.).
Neanche a dirlo, tutto era buonissimo, ma con un servizio più che spartano, improntato all'autarchia ed alla collaborazione. Ci è stato consegnato un unico piatto (erano tutti scompagnati fra loro) ed un unica forchetta da usare per tutte le portate. Ci siamo quindi serviti da soli, poi all'arrivo dei dolci abbiamo avuto istruzione di girare il piatto sottosopra come si faceva quando si era poveri, o almeno così ci raccontano gli anziani. E nessuno che storcesse il naso.
Non so se il nostro mondo si salverà mai dal baratro che ora anche i più scettici iniziano finalmente a vedere, ma se si salverà lo dovrà anche a questi giovani animalisti, giovani che sublimano la loro esuberanza in queste forme di non violenza fortemente motivate ed argomentate.
Poi mangiare il dolce sul dorso del piatto non ha prezzo, per tutto il resto vedete voi.
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