Ho fatto un censimento delle biro e matite che abbiamo in casa e ho deciso di fare outing: abbiamo decisamente molte piu biro di quelle che servono! Per l'esattezza 60 e più fra penne biro e pennarelli, 14 matite, 4 evidenziatori, 5 gomme, 14 portamine (ma questi li collezionavo coscientemente), 3 cutter, 4 calcolatrici etc. etc.
Evidentemente qualcosa non va. L'accumulo di questo materiale rispondeva ad un nostro bisogno inconscio, una risposta alle ansie ed alle paura di "rimanere senza" qualcosa di non ben definito.
Non riuscirò ad usare tutta questa cancelleria nemmeno se campassi secoli, tantopiù che oggi si usa il PC per scrivere, per cui da tempo sto tentando di reinvestire (usare/vendere/regalare) questo strano capitale accumulato inconsciamente negli anni, prima che si trasformi in rifiuto vero e proprio.
Poi mi son chiesto se non sia così anche la nostra società, che anche lei abbia accumulato "cose" inutili, o meglio, cose utili ma in quantità sproporzionate ai reali bisogni e che stanno lentamente diventando "rifiuti". Ho prima pensato agli armamenti ed alle centrali nucleari, ma poi ho pensato anche alla grande quantità di infrastrutture più o meno utili come strade, edifici, etc. Poi ho pensato a Ravenna e mi è venuto in mente Cinemacity e le feroci lettere di protesta di quelli che si trovano imbottigliati in auto nel suo parcheggio come se si trattasse di un'accesso al pronto soccorso ed infine mi è venuto in mente un mio amico che mi ripete sempre che semmai ci sarà una rivoluzione in Italia sarà perché la gente non riesce ad accedere ai divertimenti come vorrebbe -.
Ci renderemo mai conto conto che abbiamo troppe biro?
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