lunedì 7 giugno 2010

Recupero Riuso Riciclo - A case study

Ho comperato il mio orologio Casio da polso nel 1997 all'ESP , quando era solo ESP e non c'era ancora l'Iper. Spesi 70'000 lire in offerta, un prezzo popolare per un'orologio popolare.  Nel frattempo, grazie ad Internet, ho scoperto che un Casio di 13 anni è ormai un'oggetto "vintage" e che non ne esistono altri esemplari o ricambi neppure su e-bay (un solo riferimento su http://raredigitalwatches.com ).
Dal 97 l'orologio ne ha passate di tutti i colori. Gli ho cambiato diverse pile ed il cinturino più volte, perché si era rotto o era in procinto di rompersi. Questa volta però il guaio è stato molto più serio: si è spezzata la parte della cassa dove viene agganciato il perno del cinturino. Ero già rassegnato alla sostituzione dell'intero orologio visto che non era riparabile quando ho deciso che in un modo o nell'altro avrei trovato  un rimedio.
Ho preso il trapano ed ho fatto due forellini verticali da 1,5 mm sul corpo dell'orologio. Poi con del filo da pesca ho cucito il cinturino alla cassa utilizzando i 2 nuovi fori. Il risultato è stato eccellente, quasi non si vede nulla della riparazione.
Un po' come i vecchi contadini che con poco fil di ferro riparavano tutto e di tutto ho voluto salvare il mio glorioso orologio da una indegna sepoltura nel fondo di un cassetto, fra le cianfrusaglie varie. Evitando l'acquisto di un nuovo orologio non ho incrementato il PIL della nazione e quindi secondo i dettami classici dell'economia non ho aumentato la ricchezza collettiva. Però ho prodotto "innovazione", un nuovo sistema di riparazione, e questo è inquantificabile con soli parametri economici.
Inoltre l'operazione mi ha reso quasi felice...

Nessun commento:

Posta un commento