Il nostro sindaco è andato dal famoso architetto catalano Calatrava. Vorrebbe incaricarlo di riprogettare mezza città, Darsena e stazione in particolare. Per dirla con le sue parole, è andato da lui per "...realizzare quei segni architettonici che il ‘900 non ha lasciato, e vogliamo che i nuovi edifici e le nuove opere siano a livello della storia millenaria di questa città".
Devo dire che son rimasto stupito: mi è sembrato proprio un proclama d'altri tempi, di quando i governi spremevano il popolo per la gloria e la vanità dei governanti. Cose da fine 800, da ventennio o giù di lì. E giustamente si è rivolto a Calatrava che pensa e progetta perseguendo l'estetica (rispettabile) e privilegiando la "grandeur" ( vedi la Lectio Magistris di Calatrava al Comune di Salerno). Ma di progettisti fantasiosi come lui se ne trovano a bizzeffe, anche fra i disegnatori di videogame o su Topolino.
Però ogni tanto i nostri amministratori sono presi dalla fregola di avere una "grande firma" e questa volta è toccato a Calatrava. Qualcuno ricorda la vicenda del palazzetto dello sport progettato da Renzo Piano?
Non credo che la nostra città abbia bisogno di Calatrava. Ce la possiamo cavare anche da soli, sopratutto se vogliamo proprio farci del male.
Comunque le idee sul tappeto sembrano siano 2: interrare la stazione o farci un tunnel stradale sotto per collegare il centro alla Darsena. Ravenna è quasi al disotto del livello del mare...un grande tunnel senza idrovore accese h24 sarebbe immediatamente allagato!
ciao condivido
RispondiEliminaCredo che incaricare architetti stranieri per questi lavori contribuisca a renderli più "sterili". Invece di sfruttare gli architetti ravennati, che conoscono il territorio e il contesto sociale della prorpia città, prediligiamo gli architetti internazionali per via delle loro "grandi firme", il risultato è che la gente si ricorda l'opera riconducendola all'architetto e non alla città. Per fare un esempio: pensate cosa sarebbe successo se Antoni Gaudì avesse progettato la Sagrada Familia a Bombay invece che a Barcellona.
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